4 settembre - Guardare avanti

20,50 - Sala Comune Corvonero
PG:David Reeves, Dominic Whisp, William Charm, Mike Lanon


Finii di scrivere la relazione per il professor Piton. Posai la penna e lasciai la pergamena aperta sul tavolo, aspettando che asciugasse l'inchiostro.
Mi alzai e andai vicino alla finestra: dalla nostra torre c'era una vista meravigliosa del giardino e di parte della foresta proibita.
*La foresta...* ripensai al pomeriggio. Pensavo di doverlo passare nel buio più totale, ma per fortuna non era stato così. L'incontro con David era stata proprio una fortuna...non osavo interpellare il 'fato'. Fino a quel momento mi ero illusa più di una volta sul fato. Non volevo paragonare David a Dom o a Mike, era sicuramente diverso da entrambi, e soprattutto mi trattava in modo di verso rispetto a loro. Non mi trattava come un oggetto, o una bambolina di porcellana, inerme e senza vita.
Per la prima volta mi ero sentita considerare per come ero.
Mi allontanai un attimo dalla finestra, per cercare nel mio zaino, una pietra che portavo sempre insieme. Si illuminava alla luce della luna, emanando un raggio di luce bianco. Il suo potere era semplicemente rilassante: guardare quella luce, inibiva il sistema nervoso e cancellava qualsiasi pensiero negativo. Ma mentre frugavo nella cartella, trovai un fogliettino. Lo aprii. C'erano i pastrocchi che avevo fatto quella mattina, su Dominic. Mi sedetti per terra, osservandola. Ero triste. Di nuovo. Credevo di aver già 'superato' tutto, in realtà, ero solo all'inizio del mio dolore.
Una sensazione di abbandono e solitudine mi aveva avvolto. Mi ero fatta prendere in giro da due ragazzi, con una tale facilità, da rendermi ridicola e 'facile'.
*I-io non sono una ragazza facile!* pensai stringendo tra le mani il fogliettino e accartocciandolo. Gli occhi si riempirono di lacrime. Com'era possibile che ero stata così sciocca da farmi ingannare due volte di seguito? La risposta la sapevo, o almeno in parte. Ero una 'novellina' in campo di ragazzi. Non ero mai stata interessata all'argomento, avevo sempre solo pensato allo studio. Non avevo avuto il tempo di dedicarmi ai ragazzi.
Una lacrima scese sul mio viso, ma l'asciugai subito. Non volevo ricominciare a piangere. Dovevo andare avanti, non tornare indietro.
Lanciai il pezzo di pergamena nel camino.
Mi sedetti sul divano, poggiai la testa sul bracciolo e dopo un pò distesi anche le gambe. Guardai il fuoco bruciare quel pezzo di pergamena, e nel frattempo sentii i miei occhi diventare sempre più pesanti. Ma non potevo addormentarmi.
Dovevo aspettare Will, andare a dormire senza dargli la buonanotte, non mi avrebbe fatto dormire tranquilla.

Vea Charm,
III anno, Corvonero