Partenza


Al 12 di Grimmauld Place fervevano i preparativi per l'imminente partenza. Dopo varie discussioni il personale della spedizione era stato stabilito: Harry, i due "deceduti" Mirina e Ron, i due professori Hermione e Neville, Enceladus, Luna e Demelza, sarebbero stati loro a portare a termine il difficile compito di purificare gli strumenti che avrebbero potuto cambiare il corso della storia della comunità magica. Ron, nel frattempo, aveva terminato le nuove bacchette ed era il momento di provarle. Hermione, Neville, Demelza e Luna avevano già la loro, ma per gli altri ne serviva una idonea all'uopo. Ron distese le bacchette sul tavolo da cucina ed invitò Mirina a scegliere la sua, ovviamente tutti sanno che è la bacchetta a scegliere il mago o la strega, quindi chiese a Mirina se fosse mancina, ottenuta la conferma, le chiese di scorrere con la mano sinistra aperta le bacchette allineate sul tavolo a circa una ventina di centimetri di distanza. Mirina fece come richiesto e quando fu sopra alla settima la bacchetta le si attaccò alla mano.

- Bene questa è la tua. Sì, nove pollici e mezzo... rigida... legno di bosso... e contiene del crine di unicorno. Costruendola avevo pensato proprio a te – Disse con un grande sorriso Ron.

- Ora tocca a te Enceladus. -

Ency si avvicinò al tavolo distese la mano destra e cominciò a scorrere le bacchette. La seconda della fila le si attaccò alla mano.

- Hum ... curioso ... Dodici pollici e un quarto... Rosa canina ma è il contenuto ... corno di Dahu quello portatomi da Luna. Strano che questa bacchetta sia toccata a te, visto che è un po' distante dalle bacchette tradizionali, ma d'altro canto anche tu sei un mago leggermente fuori tradizione. - Disse ridendo Ron

- Esatto, hai colto il segno. - rispose molto seriamente Enceladus e tutti si girarono a guardarlo, al che proruppe in una sonora e contagiosa risata.

Spentosi l'eco delle risate Ron invitò Harry a scegliere una bacchetta.

- Sai Ron penso di non averne bisogno. La mia bacchetta è rimasta per sempre in quel mondo e io so cavarmela bene anche senza. Almeno lo spero. -

- Per la barba di Merlino Harry, da che mondo è mondo un mago deve avere la sua bacchetta, suvvia scegli quella che fa per te. - Disse manifestando un'evidente aspettativa

- Ok. -

Distese la mano destra e incominciò a scorrere lentamente le bacchette, raggiunta l'ultima senza che niente fosse successo, ritornò alla prima sempre con la mano tesa su di esse. Ancora una volta niente accadde. Abbassò la mano e sorrise.

- Niente bacchetta per me. - Disse calmo.

- Come farai a difenderti? - chiese preoccupata Hermione.

- Non saprei ... prova ad attaccarmi. - Rispose con la stessa calma.

Hermione estrasse fulmineamente la bacchetta:

- Stupeficium! -

Una lingua di luce rossa proruppe dalla bacchetta di Hermione, Harry alzò la mano e ne intercettò la traiettoria, riuscì a raccogliere tutta la luce nel palmo e con l'altra mano la racchiuse vi soffiò sopra e le aprì facendo così vedere agli amici stupefatti un magnifico bocciolo di rosa rossa. Nessuno osava parlare e tutti guardavano Harry con un misto di stupore e di spavento.

- Piuttosto teatrale vero? Avete la stessa faccia della mia quando vidi un'altra persona a fare queste cose. Solo che l'incantesimo lanciato allora fu il terribile "Avada Kedavra". -

- Laggiù in quel mondo, vero Harry? - chiese Luna

- Oh si! -

- Penso ... tu ... ah la bacchetta non ti è necessaria. - Ammise sconsolata Hermione.

Luna si avvicinò al tavolo per ammirare i capolavori di Ron quando all'improvvido una delle bacchette incominciò a muoversi sul tavolo. Luna allora alzò la mano e la bacchetta si appiccicò ad essa.

- L'avevo immaginato, mentre la costruivo, continuavo pensare a te. La tua figura continuava a entrare nella mia testa anche se facevo di tutto per scacciarla. Salice ripaiolo, 13 pollici, molto flessibile, nucleo formato dalla coda di quell'animale che mi hai portato Aspide ippocampus vero? -

- Si -

- E' stata, in assoluto, la bacchetta più difficile che abbia mai realizzato. Tendeva sempre a piegarsi temevo che rimanesse curva, ad arco tanto per intendersi. Ma alla fine eccola ... penso che con questa bacchetta tu possa stabilire un "colpo curvo" nel senso che gli incantesimi che scagli possano aggirare gli ostacoli con una traiettoria curva. Se vuoi provare ... -

Luna puntò la bacchetta verso Harry, che stava in piedi davanti a una credenza.

- Diffindo! -

Dalla bacchetta uscì un fascio di luce che, con una traiettoria curvilinea, aggirò Harry e recise con un taglio netto una tazza lasciata sul piano della credenza.

- Per la miseria – Esclamò Neville

- Magnifica! Grazie. Penso di essere l'unica strega che possiede due bacchette - Disse Luna.

- In effetti ci fu un'altra strega a possederne due. Si narra che la tris nonna di Ignotus Peverell fosse stata scelta da due bacchette contemporaneamente e che, essendo lei ambidestra, poteva fare contemporaneamente due magie diverse usando le due bacchette. Scritto sul libro Storia della Magia di Bathilda Bath. -

- Ecco emergere la professoressa che c'è in te Hermione. - Disse con tono scherzoso Ron. - Voglio ricordarti che non siamo a scuola. -

Tutti risero ad eccezione di Hermione che incominciò a rincorrerlo intorno al tavolo brandendo un attizza fuoco preso dal camino.

L'indomani a colazione vennero discussi i passi da fare per raggiungere almeno la prima destinazione: il Perù. Hermione aveva già preparato altre due borse con l'Incantesimo Estensivo Irriconoscibile per poter contenere tutto quanto potesse servire alla spedizione.

- Per quanto riguarda la logistica siamo pronti. Come procediamo? - Chiese Hermione

- Non ne ho idea. Tu Ency? - rispose Neville

- Io nemmeno l'unica cosa che mi viene in mente è usare i mezzi babbani. -

- Harry sei tu il capo. - disse Ron

Harry sembrava assorto a guardare Luna che a sua volta leggeva l'odiato concorrente del Cavillo ovvero la Gazzetta del Profeta. Nella pagina rivolta verso Harry c'era la pubblicità di una Crociera per Maghi. Visitate i luoghi magici dell'India, favolosa crociera low cost. Partenza dal porto di Liverpool.

- Andiamo a Liverpool. - Rispose assorto Harry

- Strano, non è proprio la via più breve. - Rispose Hermione

- Harry ha detto Liverpool, penso che sia la cosa migliore da farsi. - Disse convinta Demelza.

- E' la cosa più pazza che abbia mai sentito ... ma mi adeguo. - Disse perplesso Ron

- Come ci andiamo a Liverpool? - chiese scettica Hermione.

- Con il nottetempo ovviamente. - Rispose Luna.

- Va bene a stasera al Paiolo Magico. Lì prenderemo il nottetempo. - Disse Neville

- Ovviamente Ron e Mirina dovranno cambiare aspetto. Non devono essere riconosciuti. Ho ancora grosse scorte di una certa pozione ... - Disse sogghignando Hermione

- Oh no ancora quella ripugnante brodaglia ... sono anni che mi perseguita. - Si lamentò Ron

- Che pozione? - chiese timidamente Mirina

- La polisucco ovviamente! Ti fa assumere, per un certo periodo di tempo le sembianze di un'altro. - Rispose Ron

- Accidenti, l'avessi avuta per le mie ... attività, adesso, forse, non sarei qui. -

- Ok Hermione pensa tu alla trasformazione dei due "fuorilegge". Fornisci loro abbondanti scorte della pozione non sappiamo per quanto tempo debbano rimanere in incognito. - Disse Harry

- Va bene faccio due passi per procurarmi il necessario. - Detto questo Hermione uscì dal rifugio.

La giornata trascorse senza ulteriori intoppi eccetto quando Ron scelse la sua bacchetta. Una di esse le saltò subito in mano era la più lunga esistente sul quel tavolo, frassino e crine di unicorno, praticamente una replica della sua prima bacchetta. Ma questa volta non l'aveva ereditata, o ricevuta in regalo come quella del terzo anno, era stato scelto. La provò con uno dei primi incantesimi imparati il famoso Wingardium Leviòsa diretto contro un bicchiere lasciato sul tavolo della cucina. L'enfasi data all'incantesimo fu di una forza tale che il bicchiere schizzò in alto per poi frantumarsi contro il soffitto.

- Per la miseria questa si che è una bacchetta. - Esclamò Ron

- E' la prima che ti sceglie vero? - Chiese Harry

- In effetti ... -

- Ora vacci piano, le magie che facevi con le altre richiedevano sforzo, con questa ti riusciranno più naturali e semplici. -

- Expecto Patronum! - Un magnifico, argenteo jack russel terrier si manifestò nella stanza. - Per la miseria, ecco cosa significa una buona bacchetta. -

- Certo certo, ma il mago deve essere bravo per usarla in questo modo. - Si complimentò Harry.

Hermione era rientrata aveva preso dei capelli di una ragazza africana che aspettava la metro e di un baldo giovanotto medio orientale che sulla stessa metro tentava delle advance nei suoi confronti.

Le ombre della sera erano già scese quando il gruppetto di ragazzi lasciò la casa per recarsi al Paiolo Magico. Ron si lamentava del suo nuovo aspetto che, secondo lui, non gli rendeva giustizia. Messo subito a tacere da Hermione che imitando la voce di Fleur disse:

- Ma Ron tu sei sempre bellissimo ai miei occhi. -

Tutti si misero a ridere ed entrarono nel Paiolo Magico alla spicciolata. Harry per primo usando l'effetto disillusione per rendersi indistinguibile, poi fu la volta di un eccentrico terzetto: Luna, Demelza e Enceladus, seguiti da un giovanotto medio orientale accompagnato da una ragazza africana, Hermione e Neville furono gli ultimi ad entrare. Harry si sedette in un angolo e vide entrare i suoi compagni, il terzetto si sedette al centro della locanda mentre Ron e Mirina si sistemarono al tavolo di fianco. Quando entrarono Hermione e Neville Harry notò che i due strani personaggi seduti all'angolo opposto al suo si alzarono velocemente dalle loro sedie e si affrettarono verso l'uscita. Nella fretta di andarsene urtarono abbastanza significativamente Hermione e Neville che si voltarono contrariati ma i due uomini erano già nel vicolo. Attesero pazientemente, e dopo alcuni minuti il gestore avvisò: "il nottetempo è in arrivo". Il gruppetto si alzò e senza fretta lasciò il locale nel modo in cui erano arrivati.

- Benvenuti sul Nottetempo, mezzo di trasporto di emergenza per maghi e streghe in difficoltà. Allungate la bacchetta, salite a bordo e vi porteremo dove volete. Mi chiamo Stan Picchetto, e sono il vostro bigliettaio per questa notte. -

Stan Picchetto il precedente bigliettaio del nottetempo accusato di avere favorito i Mangiamorte, ma poi completamente scagionato perché colpito dalla Maledizione Imperius, aveva ripreso il posto ed ora si stava occupando di far salire e far pagare il biglietto ai nuovi passeggeri. In un lampo ad Hermione venne in mente che ad eccezione di lei e Neville nessun altro possedeva il nuovo denaro con cui pagare il viaggio. Quindi decise in fretta, passò velocemente accanto ad Harry e disse sussurrando "Solo io e Neville abbiamo i soldi per il biglietto" e poi salì trascinandosi dietro Neville.

- Quanto costa il viaggio fino a Liverpool? - chiese con gentilezza Hermione

- Venticinque crediti - rispose Stan, - ma per trenta ti diamo anche una cioccolata bella fumante e un coperta di lana. -

Hermione frugò nelle sue tasche, estrasse cinquanta crediti li porse a Stan. Poi insieme a Neville salirono sul pullman. Ma ora toccava agli altri. Harry sempre sotto l'incantesimo di disillusione un po' attenuato salì precedendo i suoi compagni e si parò di fronte al bigliettaio.

- Chi sei non riesco a distinguerti bene. - chiese Stan

Harry fece un ampio gesto con la mano davanti alla faccia del bigliettaio poi disse:

- Siete abbonati, tutti e sei, vi darò il vostro il vostro biglietto per Liverpool. Prego accomodatevi. -

Stan assunse un'espressione assente guardò nel vuoto e poi disse meccanicamente:

- Ah si certamente siete abbonati, tutti e sei, vi darò il vostro il vostro biglietto per Liverpool. Prego accomodatevi. -

I sei amici entrarono, dentro non c'erano i sedili, al loro posto una mezza dozzina di letti, vicini ai finestrini chiusi da tende. Accanto a ogni letto c'era una candela accesa in un candeliere, che illuminava il rivestimento a pannelli di legno della carrozza. In fondo al pullman avevano sistemato delle grosse e scomode poltrone in compagnia di altrettanti sgangherati divani. Il gruppetto si divise per occupare i divani e le poltrone in fondo al bus, ma quando stava per ripartire salirono tre persone una era un pellerossa mentre gli altri due indossavano cappello occhiali scuri e un impermeabile con il bavero alzato.

- Benvenuti sul Nottetempo, mezzo di trasporto di emergenza per maghi e streghe in difficoltà. Dove vi recate? -

- Liverpool! -

- Accidenti grossa comitiva per Liverpool stanotte Vero Ernie? Sono settantacinque crediti. -

Uno dei due estrasse dall'impermeabile la somma e pagò i biglietti. Poi si sedettero sul divano dietro all'autista.

- Diamoci una mossa, Ern - disse Stan aggrappandosi al mancorrente dell'autobus

Si udì un altro terribile BANG, e un attimo dopo il bus riprese la corsa. Man mano che il viaggio proseguiva le fermate si susseguivano uno alla volta, maghi e streghe in vestaglia e ciabatte vennero giù dai piani superiori per scendere dall'autobus. Sembravano tutti molto felici di farlo. Ben presto rimasero sul pullman i viaggiatori diretti a Liverpool.

- Mi scusi signorina – Chiese Ernie a Hermione – dove esattamente a Liverpool? -

Hermione non seppe rispondere e tergiversò.

- Scusa ora non ricordo bene il nome del posto mi sembra ... -

- La locanda del porto. - Sussurrò Harry

- La locanda del porto ma non mi sovviene il suo nome. - Disse con tono di scusa.

- Ah certamente dovrebbe essere il Boccale Sbroccato un vero covo di tipi loschi ... non mi sembra adatto per una signorina come lei. -

- Non si preoccupi mi so difendere. -

- Va bene - disse Ernie, - allora tenetevi forte... - BANG!

Ed eccoli sfrecciare lungo Bath Street. Per poi svoltare, senza rallentare, di novanta gradi verso St Nicholas Steet e subito dopo svoltare con immensi sballottolamenti verso Royal Liver Building. Ern schiacciò il freno e il Nottetempo si arrestò davanti a un monumento simile ad un obelisco che commemorava la tragedia del Titanic.

- Per entrare alla locanda bussa tre volte con la bacchetta sul piede sinistro della statua alla destra. - Disse indicando il monumento

- Grazie! - disse Hermione

Scese i dieci gradini in compagnia di Neville e gli altri del gruppo si prepararono a fare lo stesso.

- Arrivederci! - Salutò Hermione.