Novità dal Ministero
- January 26th, 2016
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- Doppio_Sguardo
I preparativi per i festeggiamenti era quasi completati, la professoressa McGranitt, ora diventata preside di Hogwarts, e la sua prima collaboratrice: Hermione Granger ultimavano le ultime formalità compresa la scaletta degli avvenimenti. Il tavolo su cui lavoravano, quello della classe di Trasfigurazioni, materia insegnata da Minerva McGranitt, era colmo di pergamene intestate con lo stemma di Hogwarts. Dopo alcune discussioni la scaletta fu stabilita: aperitivi, discorsi e commemorazioni, cena, ballo finale. A causa dei recenti avvenimenti il nuovo anno scolastico non era ancora iniziato quindi la festa sarebbe stata a convocazione personale, la lista degli invitati era già stata stilata ed Hermione con eleganti movimenti della bacchetta provvedeva a compilare le pergamene da affidare ai gufi porta lettere.
- Gedeon De Villaret chi è costui? – Chiese Hermione leggendo il nome dalla lista.
- Il nuovo Ministro della Magia – rispose la McGranitt – era un amico di Silente, sebbene non avesse studiato ad Hogwarts, aveva ricevuto la sua istruzione presso i Cavalieri di Malta. Si erano conosciuti in una riunione di maghi europei circa 40 anni fa e hanno sempre tenuto i contatti fra loro. Ora Gedeon, che vanta di essere un discendente di Guillaume de Villaret, un famoso Gran Maestro, si è trasferito qui ed è stato scelto per rifondare il ministero. –
- I Cavalieri di Malta erano monaci guerrieri, un ordine formatosi negli anni 1100 – 1200 che aveva allargato la loro influenza in tutto il Mediterraneo e in Europa, devo aver letto qualcosa a riguardo e si dice che quando muoiono lascino al posto del proprio cadavere una spada. – disse Hermione
- Esatto! Gedeon è stato scelto per la sua capacità diplomatica e per le sue conoscenze personali nel mondo della magia che vanno ben oltre i confini di Hogwarts. Ha una predilezione spiccata per le feste e le riunioni sociali ed è sempre nel fulcro dell'attenzione. Il mio pensiero è che non sia abbastanza preparato per affrontare gli intrighi o le magie oscure che tutti noi abbiamo dovuto affrontare in questi ultimi anni e che non conoscendoli approfonditamente potrebbe fare degli errori di valutazione. –
- Intende dire che non si fida di lui? –
- No, ma che non ha l'esperienza necessaria, ma mi faro un'idea più completa quando avrò visto le nomine del personale che ricoprirà le cariche del ministero. –
- Pensavo che Kingsley Shacklebolt avrebbe dovuto essere il nuovo ministro. –
- Sarebbe stato meglio, ma la comunità magica non voleva al comando un uomo troppo famoso e "integerrimo" come lui. – disse con una nota di sarcasmo la McGranitt - Si dice anche che Cornelius Caramel verrà reintegrato al ministero e gli verranno affidati i servizi segreti magici per prevenire altre minacce al nostro mondo. –
- C'è un'altra voce di cui si fa passaparola ed è stata riportata sulla Gazzetta del Profeta in un piccolo trafiletto. Si tratta di un'imposta sul possesso delle bacchette magiche. - Disse con irritazione Hermione.
- Ho sentito; penso sia un altro modo per mettere sotto controllo tutti i maghi che vivono da queste parti. La cosa non mi piace ma potrebbe essere solo una diceria. –
Gli inviti erano stati spediti e la scaletta sistemata, così le due donne lasciarono l'aula dopo che Minerva con un leggiadro colpo di bacchetta mise ordine sul tavolo, e pulì il pavimento dalle cacche dei gufi. Hermione si stava incamminando verso la sua stanza, nel dormitorio femminile dei Grifondoro, pensando all'argomento della discussione con Minerva. Non le piacevano gli avvenimenti che stavano accadendo al ministero della magia, troppe persone o cose stavano cambiando ma nessuna di esse in meglio. Una sensazione di incertezza cominciava a insinuarsi dentro di lei e il futuro non le pareva così radioso come nei giorni precedenti. "Politica? Puah" pensò disgustata mentre si infilava a letto.
L'atrio d'ingresso di Hogwarts, dove era stato sistemato il buffet con gli aperitivi, era illuminato dalla luce dell'imminente tramonto, un forte brusio ne riempiva l'aria; la maggior parte degli invitati era già arrivata e stava dando fondo sia i salatini sia ai beveraggi, il chinofrizz era quasi finito e il gingerrab molto più amaro e meno gradito rimaneva nelle sue ampolle riverberando un bel verde smeraldo. Una cameriera si occupava del tavolo degli aperitivi e con un elegante ma molto discreto movimento della bacchetta lo rifornì di salatini e di chinofrizz. Harry con Ginny al braccio entrarono nell'atrio, il brusio delle persone cambiò tono non appena furono notati e non era difficile immaginare l'argomento del cambiamento. Molte ragazze presenti, seppur intimorite dalle imprese di Harry, facevano commenti sulla coppia con un misto di ammirazione e invidia mentre i ragazzi provavano gli stessi sentimenti ma per tutt'altro motivo. Gli abiti che indossavano li rendevano così eleganti, quasi perfetti, che tutti si voltavano a guardarli.
- Ciao Harry! Ciao Ginny! – Escalmarono Ron e Hermione non appena li videro.
Harry e Ginny si mossero velocemente verso di loro e li abbracciarono.
- Meno male, salvi per il momento, non mi sono ancora abituato ad avere un sacco di occhi addosso. Mi sentivo più a mio agio con la professoressa Umbridge. – Disse Harry guardandosi il dorso delle mani sorridendo; le cicatrici delle famose punizioni erano appena visibili. - Ciao Neville, ciao Luna -
- Ciao! – risposero in coro e si abbracciarono.
Luna, indossava un lungo ed elegante vestito azzurro, ma il suo cappello rotondo e grigio con una grossa pietra turchese e una fascia rosa le dava la consueta aria stravagante accentuata dal quel suo sguardo sognante.
- Lei è il famoso Harry Potter? –
La possente voce sovrastò il brusio della sala, proveniva da un uomo alto e robusto dai capelli ricci e brizzolati con occhi grossi, acquosi e grigi, il sorriso era simpatico e faceva prevedere un carattere gioviale. Indossava un mantello nero con bordi porpora sopra un doppio petto dagli gli stessi colori. Sul lato destro del mantello e sul taschino sinistro del doppio petto era ricamata una croce bianca, le quattro braccia ricordavano 4 punte di frecce che si univano in un unico punto centrale. Si avvicinò tendendo la mano.
- Si. Sono io, con chi ho l'onore? – Chiese contraccambiando la stretta di mano.
- Gedeon De Villaret – Disse l'uomo dal mantello – Cavaliere di Malta, Membro della Confederazione Internazionale dei Maghi ed ora ho l'onore e il privilegio di rappresentare questa comunità in qualità di Ministro della Magia. Sono onorato di fare la Vostra conoscenza. –
- L'onore è mio. – Rispose Harry "Ma Kingsley Shacklebolt non avrebbe dovuto essere il nuovo ministro?" Pensò dubbioso.
- Se non le dispiace, dopo cena desidererei conferire con lei, è d'accordo? –
- Certamente. -
Gedeon si allontanò unendosi agli altri rappresentanti del ministero, mentre Harry raggiungeva la famiglia Weasley quasi al completo, mancava solamente Percy e naturalmente Fred, la cui assenza spegneva il proverbiale sorriso dei componenti la famiglia, soprattutto quello di George.
- Senti Arthur – disse Harry tirando in disparte il capofamiglia – cosa sta succedendo in questi giorni al ministero? –
- Rinnovamento Harry! – Rispose poco convinto Arthur – L'elezione di Gedeon è motivata dal flusso di immigrazione di maghi stranieri che è avvenuta ultimamente, perciò si voleva una personalità più "internazionale" – calcando la voce su questa parola – di Kingsley. Inoltre Caramell è stato rimesso in servizio con l'incarico di approntare i servizi segreti magici. Ufficialmente per evitare altre "incresciose situazioni" come quelle successe qualche mese fa, ma circolano voci che si voglia mettere sotto controllo l'uso della magia monitorando le bacchette con il prior incantatio. La mia idea è che alla fine diventerà una questione di Galeoni. Chi vivrà vedrà. – Disse con tono poco convinto.
- Sempre più politica in questo Ministero, dovrò considerare attentamente la mia richiesta di entrare nel corpo degli Auror. – Rispose Harry
Nell'atrio rimbombarono tre colpi di bastone e una voce stentorea esclamo' "Si dia inizio alla cena." Gli invitati si mossero con un gran rimbombo di passi attraversando il pavimento di pietra verso le due porte che immettevano nella sala grande. I quattro lunghi tavoli erano al loro posto, questa volta non erano addobbati con i simboli delle varie case ma con dei festoni multicolori che cambiavano continuamente passando in rassegna tutti i colori e gli stemmi di Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde. Il soffitto rispecchiava le ultime luci di un tramonto rosso acceso, delle sfere di quarzo contenenti lucciole del Madagascar provvedevano ad illuminare la sala fluttuando liberamente a mezz'aria. Istintivamente Harry, Ron, Hermione, Neville e il resto della famiglia Weasley si sedettero nei loro posti abituali, al tavolo dei Grifondoro. Si guardò intorno e riconobbe la maggior parte degli invitati, i componenti superstiti dell'ES si erano seduti al loro tavolo vicini a Bill e Fleur, mentre al secondo tavolo sedevano tutti i membri del Wizengamot, più in la nel tavolo dei Serpeverde sedeva anche la famiglia Malfoy, a dire il vero un po' isolata dal resto della tavolata. Al tavolo centrale sedevano i professori di Hogwarts insieme ai rappresentanti del ministero, Harry riconobbe Percy Weasley e la strega magrissima, coi capelli crespi che faceva parte del Wizengamot quando lo giudicarono per aver scacciato i dissennatori da suo cugino, oltre a Gedeon che parlava a voce bassa con Minerva McGranitt la preside. Quando tutti furono seduti e il brusio si abbassò Minerva alzandosi disse:
- Benvenuti alla cerimonia di riapertura di Hogwarts, desidero ringraziare tutti coloro che hanno lavorato alacremente per riportare il castello agli antichi splendori e per cancellare o almeno mitigare le cicatrici che la recente battaglia ha inciso sulle mura e nei nostri cuori. Un mio ringraziamento particolare va a coloro che ora non sono più qui ma che rimarranno sempre nei nostri ricordi per il loro coraggio e per la loro dedizione. In qualità di preside annuncio che il nuovo anno scolastico inizierà il mese prossimo. Ora cedo la parola al signor Gedeon De Villaret Ministro della Magia. Grazie! -
Un caloroso applauso fece eco alle parole della McGranitt, scemando di intensità quando il ministro si alzò per prendere la parola.
- Grazie! – Disse con il vocione stentoreo – sono molto orgoglioso di rappresentare e servire la vostra comunità magica. Pur non avendo vissuto in questi meravigliosi luoghi ne ho una certa famigliarità, soprattutto con Hogwarts, grazie alle descrizioni del mio carissimo e mai compianto abbastanza, amico Albus Percival Wulfric Brian Silente – fece una pausa e si levarono dei timidi applausi – grazie, lo dico a nome di Silente perché è ovvio che questi applausi sono rivolti a lui. – gli applausi aumentarono di intensità – Non voglio annoiarvi con un lungo discorso, ma voglio puntualizzare un paio di cose; la prima è che in qualità di Ministro della Magia non ho alcuna intenzione di interferire con l'istruzione e la direzione di Hogwarts e così dovranno fare i dipendenti del Ministero con la sola eccezione di una richiesta di intervento formale e scritta da parte del preside. La seconda per annunciarvi due nomine: la prima a Vice Ministro della Magia per le pubbliche relazioni di Percy Ignatius Weasley. Quindi se avete qualche richiesta, suggerimento o, perché no, protesta potrete rivolgervi a lui e avrete sicura attenzione da parte sua e dal ministero. Sarà anche incaricato dell'Ufficio per la Cooperazione Internazionale Magica, comprendente il Corpo delle Convenzioni dei Commerci Magici Internazionali dei Maghi, Seggi Britannici. Mentre Lilith Darkmoon (ecco il nome della strega coi capelli lunghi fin sopra alle spalle e pettinati con la riga sulla sinistra pensò Harry) assumerà la carica Vice Ministro della Magia per gli affari interni e sarà responsabile per l'Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia, comprendente l'Ufficio per l'Uso improprio delle Arti Magiche, il Quartier Generale degli Auror e i Servizi Amministrativi Wizengamot. –
- Sono molto onorata della carica conferitami – disse, con una voce acutissima, alzandosi senza aspettare che Gedeon le concedesse il permesso di parlare – vorrei ringraziare e dire due parole sul programma che intendiamo portare avanti al ministero. –
fece una pausa per riprendere fiato, mentre Harry sentì Hermionie borbottare qualcosa come "Inversus" senza però afferrarne il significato. In quel momento Lilith riprese a parlare:
Il Ministero della Magia mantiene le promesse.
Solo i Babbani possono credere che
non lotteremo contro la corruzione.
Perché se c'è qualcosa di sicuro per noi è che
l'onestà e la trasparenza sono fondamentali
per raggiungere i nostri ideali.
Dimostreremo che è una grande stupidità credere che
le arti oscure continueranno a far parte del nostro governo come in passato.
Assicuriamo senza dubbio che
la giustizia magica sarà il fine principale del nostro mandato.
Nonostante questo, c'è gente stupida che ancora pensa che
si possa continuare a governare con i trucchi della vecchia politica.
Quando assumeremo il potere, faremo il possibile affinché
finiscano le situazioni di privilegio.
Non permetteremo in nessun modo che
la nostra comunità muoia di fame.
Compiremo i nostri propositi nonostante
le risorse economiche siano esaurite.
Eserciteremo il potere fino a che
Si capisca da ora che
Siamo il nuovo Ministero della Magia. –
Lilith Darkmoon pronunciò il discorso tutto in un fiato e si sedette di colpo, il suo sguardo pareva assente e fisso davanti a sé. Si sentirono degli applausi ma Hermione aveva lo sguardo terrorizzato, mentre fissava Harry e gli altri vicino a lei.
- Avete sentito – disse bisbigliando – non ci dobbiamo aspettare niente di buono da lei. -
- Come fai a dirlo? - disse Ron – a me è sembrato un buon discorso. -
- Un buon discorso un accidente – sussurrò stizzita Hermione.
- Secondo me sei paranoica vedi tranelli e spie dappertutto –
La rimproverò Harry. Hermione lo fulminò con un'occhiataccia e stava per replicare quando Luna disse:
- Ha ragione, non eravate attenti ma se aveste seguito il discorso dal fondo verso l'inizio vi sareste accorti delle vere intenzioni di Lilith. Un incanto Inversus ben riuscito, brava Hermione. –
Aveva sempre la sua aria svagata e subito si rimise a giocherellare con la sua bacchetta infilandola dietro l'orecchio sinistro, come se nulla fosse successo. Lei era, forse, l'unica che avrebbe potuto accorgersi del trucco abituata com'era a leggere il giornale al contrario.
- Oh ma ... per la barba di Silente ... - esclamò Ginny - dovremmo fare qualcosa. –
- Il signor Harry Potter venga al tavolo per commemorare i caduti nella battaglia di Hogwarts – li interruppe Minerva.
Harry si alzò, aveva concordato la cosa, il suo compito doveva essere quello di scoprire una lapide con i nomi e le foto delle persone cadute in battaglia, si diresse verso il tavolo centrale accompagnato dai mormorii del pubblico presente. Prese posto tra la Preside e il Ministro, lasciò scemare gli applausi e gli incitamenti che arrivavano dal tavolo dei suoi amici e iniziò a parlare:
- Grazie per avermi concesso l'onore di poter ricordare tutti coloro che hanno contribuito a sconfiggere il male che aleggiava in questa regione. Sono orgoglioso della vostra ammirazione ma volevo sottolineare che senza il vostro prezioso e determinante aiuto non ce l'avrei fatta. In particolare il mio pensiero va a quelle 50 persone che si sono sacrificate affinché il bene trionfasse. Alcuni di loro erano miei carissimi amici e forse la prova più dura da fronteggiare non è stato il combattimento con Voldemort bensì continuare a vivere senza di loro. E' quindi con grande onore e riconoscenza che inauguro la stele in onore di queste meravigliose persone. –
Con un leggero movimento della bacchetta fece cadere un grosso drappo, rappresentante gli stemmi delle quattro case che apparivano a turno come nei festoni, che copriva una stele con le foto magiche e i nomi delle persone morte nella battaglia. Attese che gli applausi fossero finiti e si diresse al posto in cui stava seduto. Minerva batté le mani e le tavole si imbandirono di ogni ben di dio. La cena trascorse contornata dalle discussioni dei commensali principalmente riguardo il discorso di Lilith Blackmoon.
- Chissà quali altri disastri dobbiamo aspettarci dal ministero ... - Hermione
- Percy vigliacco traditore ... - George
- Chissà se Kingsley potrà fare qualcosa per ... - Arthur
- Mio Papà lo dice sempre: non ci si deve aspettare niente di buono dal Ministero ... - Luna
- Forse dovremmo rifondare l'ES e combattere di nuovo ... - Neville
- Penso che debbiamo guardare che succedendo prima ... - Fleur
Le voci si accavallavano, ma Harry non partecipava alla discussione, stava pensando al motivo per cui il Ministro volesse parlare con lui. Non aveva ricevuto un'impressione sfavorevole né dalla sua persona né dal suo breve discorso e stava riflettendo su come avvertirlo della sensazione negativa che il ministro degli interni aveva generato nei suoi amici. La cena volse al termine mentre questi pensieri vagavano nella mente di Harry come dal cucchiaio alla sua bocca viaggiava una grande porzione della sua crostata di melassa preferita. Quando tutti i commensali ebbero finito di mangiare e il livello di rumore nella sala cominciò ad aumentare di nuovo, Minerva si alzò in piedi e chiese di uscire nell'atrio mentre si provvedeva ad approntare l'ambiente per il ballo. Ci fu un gran rumore di sedie smosse e il vociare confuso aumentò ancora di intensità mentre gli invitati uscivano nell'atrio attraversando lentamente le due porte. Harry ne approfittò per avvicinare il Ministro e tutti e due si diressero verso l'angolo dell'atrio più vicino.
- Bene signor Potter – esordì Gedeon – sono al corrente che non ha ancora preso una decisione per la sua futura professione, ma nel rifletterci tenga conto delle nomine che intendo conferirle: Rappresentante Giovanile Britannico al Wizengamot e primo assistente presso il Quartier Generale degli Auror direttamente alle dipendenze di Kingsley Shacklebolt che è il capo indiscusso della sezione. –
Il ministro lo guardò dritto negli occhi con un espressione di autorità mista a speranza.
- La ringrazio molto signor ministro per la fiducia accordatami. Devo però confessarle che nonostante la mia giovane età sono già stato disgustato dalla politica, è vero che avevo considerato una carriera nel corpo degli Auror, ma alla luce di quanto è successo e in base al discorso di Lilith Darkmoon molti dubbi e reticenze mi assalgono. - Rispose con voce ferma Harry.
- Capisco la sua disaffezione per la politica, a causa dei guai che ha dovuto affrontare, ma francamente non capisco cosa abbia di strano il discorso di Lilith. –
- Provi a ricordarselo e poi cerchi di sentirlo frase/riga per frase/riga partendo dalla fine verso l'inizio. Non vorrei che quello fosse il vero discorso. – Rispose Harry con un tono sfiduciato.
Gedeon ebbe un'espressione tipica delle persone che cercano di ricordare poi sgranò gli occhi e fece una faccia molto sorpresa, Harry pensò fosse anche arrossito leggermente.
- Capisco! Le lascio un po' di tempo per decidere. Penso che una personalità forte come la sua e con la meritata fama di cui gode possa anche permettersi di correggere queste "discrepanze". D'altro canto mi assumerò le responsabilità del mio incarico e se le circostanze lo richiedessero prenderò i dovuti provvedimenti. Mi faccia sapere le sue decisioni al più presto. Ma ora è il momento del ballo e lei deve aprire le danze. Buona Fortuna! – gli augurò strizzandogli l'occhio.
Le luci si abbassarono e ai lati della piattaforma sopraelevata, situata nella parete più corta della sala, si accesero due fuochi molto luminosi. Le Sorelle Stravagarie salirono sul palcoscenico salutate da un applauso scrosciante ma con un look molto diverso da come lo ricordava Harry. Ora portavano la bandana, delle canottiere e dei pantaloni di pelle di drago, avevano gli avambracci tatuati con dei disegni molto complicati. Inforcarono i loro strumenti e fecero un gran casino per iniziare. La musica che si sarebbe potuta aspettare, visto il preambolo, avrebbe potuto essere un rock scatenato ma ne scaturì un tranquillo e rilassante valzer.
- Ok Harry, tocca a noi! – disse Ginny.
Questa volta, anche grazie alle lezioni di Enceladus, condusse lui il ballo e non la sua dama, volteggiando elegantemente nella sala e sorridendo alle persone che lo stavano ammirando. Ben presto la sala si riempì di coppie danzanti. Bill e Fleur roteavano li vicino mentre Neville e Luna stavano ballando il valzer più strano che si fosse mai visto, ma erano perfettamente affiatati e i loro movimenti pur essendo diversi erano estremamente coordinati. Poco distante Gedeon e la McGranitt volteggiavano come due danzatori provetti. Sebbene Harry si guardasse intorno non riusciva distinguere nessuno goffo come lo era stato Malocchio Moody con la professoressa Sinistra. Il ricordo di Moody annebbiò per un attimo gli occhi di Harry, ma in quel momento le Sorelle Stravagarie smisero di suonare il valzer ed attaccarono un pezzo molto più scatenato.
Harry e Ginny si scatenarono in un rock'n roll esuberante che dopo alcuni minuti li lasciò senza fiato. Harry si portò ai lati della pista e in quel momento incrociò Percy. "Bene" pensò, "ora chiedo a lui cosa bolle nel calderone al ministero". Si avvicinò e chiese gentilmente:
- Scusa Percy dove possiamo parlare senza essere ascoltati? -
Percy lo squadrò con un'occhiata penetrante ma rispose gentilmente:
- Uscendo dalla sala, sulla sinistra c'è un piccolo ufficio, va bene? -
- Perfetto, andiamo. -
- Signor Potter! Signor Potter aspetti – una ragazza con le insegne del ministero cucite sull'abito lo stava chiamando.
- Scusami arrivo subito, ci vediamo nell'ufficio – si scusò Harry
- Come posso esserle utile signorina? -
- Devo consegnarle di persona una lettera del Primo Ministro. Venga. -
La ragazza condusse Harry ad un tavolo posto di fianco al palco dei musicisti, che stavano ancora suonando uno scatenato rock, rovistò tra la marea di carte disordinatamente riposte su quel tavolo, estrasse la lettera e la consegnò ad Harry.
- Molte grazie signorina! - prese la lettera la ripose nella tasca interna della giacca e andò all'appuntamento con Percy.
Uscì dalla sala svoltò a sinistra e si diresse verso l'ufficio, vide la porta e notò anche che appena fuori, a destra della porta, appoggiato al muro con aria indolente, c'era un giovanotto dall'aspetto poco rassicurante. Indossava un mantello nero e portava un turbante che gli copriva gli occhi. Quando vide Harry si spostò dal muro. Alzò il bavero del mantello e guardandolo fissamente borbottò qualcosa. Questo strano comportamento mise in guardia Harry, ciò nonostante entrò come se niente fosse nell'ufficio. Era una stanza molto piccola con una scrivania di legno massiccio finemente intagliata e una libreria, decorata con lo stesso stile, che divideva in due parte della stanza. L'unica finestra era posizionata di fianco alla scrivania, dietro la libreria fuori dalla vista di Harry. La stanza appariva vuota senza alcun segno della presenza di Percy. Harry diede un'occhiata in giro, poi si avvicinò alla scrivania le girò intorno volgendo le spalle alla libreria, vide un foglio di carta intestata del ministero sul tavolo e si chinò per vedere cosa vi fosse scritto. "Forse un messaggio di Percy" pensò,
All'improvviso si sentì afferrare da dietro, le sue braccia vennero bloccate con una presa a tenaglia. Venne spinto verso una sedia a schienale diritto che si trovava dietro la libreria vicino alla finestra. Fu costretto a sedersi. Il tipo che lo aveva afferrato lo stava tenendo da dietro puntandogli una bacchetta alla gola.
- Torniamo a parlar d'affari Percy. -
La voce gutturale proveniva alle spalle di Harry. "Allora hanno preso anche Percy e sono in due, probabilmente tre contando quello fuori dalla porta" Pensò Harry.
- Abbiamo ricevuto un ordine diretto e preciso, vogliamo il medaglione con il simbolo di Avalon ADESSO! -
- Ti ripeto che quel medaglione non l'ho mai visto, MAI VISTO! -
- Non prendermi per i fondelli Percy. Colui che ci ha ordinato di prenderlo era assolutamente sicuro che fosse in tuo possesso. Quindi DAMMI IL MEDAGLIONE! - La voce stridula aumentò di volume. - Percy non abusare della mia pazienza, non hai nessuna possibilità, le bacchette sono nelle nostre mani quindi da dove dobbiamo cominciare prima di farti fuori? -
- Perché non cominciamo con il quattrocchi? - esclamò una voce profonda che Harry identificò come colui che lo stava tenendo. - Penso che la maledizione Cruciatus sia un buon inizio. -
I due personaggi si guardarono l'un l'altro e sogghignarono. Il tipo che teneva Harry da dietro allentò la presa attorno le braccia di Harry e spostò la bacchetta per lanciare la maledizione.
Improvvisamente Harry alzò i piedi dal pavimento, si lasciò scivolare velocemente dalla sedia e alzando rapidissimamente le gambe colpì con le punte dei piedi la testa l'uomo che lo teneva stordendolo. Si rialzò in un lampo, estrasse la bacchetta, afferrò il collo dell'uomo ancora confuso dal colpo in fronte e facendosi scudo con il suo corpo gli puntò la bacchetta alla gola. Ora poteva vedere il tipo dalla voce gutturale che teneva Percy spalle al muro minacciandolo con la bacchetta. Il malvivente lasciò Percy e si voltò verso Harry, sempre protetto dal corpo stordito del suo assalitore, puntò la bacchetta e ... - Avada Kedavra! -
La maledizione colpì l'assalitore di Harry centrandolo, usandolo ancora come scudo, Harry stava cercando di rispondere a sua volta. Il malvivente vicino a Percy lanciò di nuovo due maledizioni mortali. Entrambe colpirono lo scudo di Harry. Improvvisamente il malvivente si rese conto di aver ucciso il suo compare. Esitò.
- Stupeficium! -
Harry lo colpì in pieno mettendolo KO. Percy lestamente prese la bacchetta del tipo.
Da fuori si sentì lo scalpiccio di piedi che si avvicinavano di corsa. Harry si spostò mettendosi la libreria alle spalle continuando a farsi scudo con il cadavere del suo assalitore.
Il tipo con il mantello che aveva visto di fuori entrò a metà. Vide Harry.
- Avada Kedavra! -
Colpì in pieno lo scudo di Harry.
- Expelliarmus! -
La bacchetta del tipo con il mantello volò via, l'uomo si ritrasse velocemente. La porta si chiuse e si sentì il rumore di passi che si allontanavano in fretta. Harry lasciò cadere il suo provvidenziale scudo, si girò verso Percy e chiese:
- Chi diavolo erano? -
- Non ne ho idea! - esclamò Percy – Cercavano un dannato medaglione che non ho mai visto. Mi hanno sorpreso mentre entravo nell'ufficio. Ma possiamo sempre farcelo dire da questo stupidotto che hai messo KO. -
In quel momento si spalancò la porta ed entrarono Minerva, Ginny, Kingsley, Gedeon, Ron e Hermione.
- Sempre in mezzo ai guai Harry! - disse Ginny con un tono di rimprovero.
- Ancora morti ad Hogwarts! Cosa diavolo è successo QUÌ? Esigo una spiegazione! - disse severamente la professoressa McGranitt.
- Questo può dirvelo Percy, meglio di me, sicuramente! - Esclamò stancamente Harry.
Percy fece capolino da dietro la libreria, trascinando con se il malvivente stordito da Harry e mise al corrente gli astanti di ciò che era avvenuto in quella stanza. Al che Kingsley chiamò tre Auror, due di loro presero in consegna il malvivente stordito per poterlo interrogare più tardi. Uscirono tutti dalla stanza mentre il terzo Auror si occupava del cadavere. Harry stava camminando al fianco della professoressa McGranitt quando si ricordò della domanda che lo aveva tormentato nei giorni scorsi.
- Professoressa conosce qualche essere, animale o creatura magica mezzo uomo e mezzo animale? -
- Strana domanda da porsi in un momento simile signor Potter. Ebbene si, anche se da molto tempo non se ne sente parlare, la tua descrizione si può far risalire agli orchi. Seconde le antiche scritture sono gli abitanti della terra di mezzo. Quando appaiono nella nostra dimensione non sono totalmente in grado di assumere le sembianze umane quindi vengono visti come mostri antropomorfi, con connotazioni bestiali. Possono essere trovati in una dimora subacquea in fondo a acquitrini o pozze d'acqua. Si dice che siano in grado di rapire gli umani, di preferenza bambini o maschi per renderli schiavi nel loro mondo. - Rispose la professoressa. – A proposito Harry perché questa domanda? -
- Alcuni giorni fa nell'arrivare al castello ho percorso il sentiero che da Hogsmeade costeggia la casa di Hagrid. Poco prima mentre passavo davanti alla pozza della sorgente, mi sentii a disagio e guardando verso la foresta mi pare di aver visto due "cose", umane dalla cintola in giù e bestie dalla cintola in su. -
- Stai in guardia. - disse con tono preoccupato la professoressa. - Buona notte Harry! -
- Buonanotte professoressa e grazie! -
Si era fatto tardi Harry si recò alla sala comune dei Grifondoro per andare subito a letto. Beh non proprio, prima dovette spiegare ai presenti quello che era successo nell'ufficio con Percy. Descrisse sommariamente l'accaduto poi scusandosi andò a dormire seguito da Ron. Nello spogliarsi trovò la lettera del ministero nella tasca interna della giacca. Sedendosi sul letto la aprì e lesse: "Il signor Harry Potter viene cortesemente invitato a presentarsi nell'ufficio del primo ministro per importanti comunicazioni che la riguardano. L'appuntamento viene fissato per le 10 mattutine. In caso di impossibilità voglia cortesemente avvertire il primo ministro in persona. Firmato: Gedeon De Villaret."
- Altre grane Harry? - Chiese Ron
- Speriamo di no. Il ministro vuole parlare con me domattina alle 10 – Rispose Harry mostrandogli la lettera.
- Ci vai? - Chiese Ron
- Perché no? - ribattè Harry pensando di avere un nuova opportunità di parlare con Percy.
- Buonanotte Ron. -
- 'Notte! -
La mattina seguente Harry si svegliò presto, guardò verso Ron che dormiva ancora beatamente, si alzò e si preparò per uscire. Era una bella mattinata il sole stava sorgendo e le nebbie dell'alba si stavano già diradando. "Proprio una bella giornata, faccio due passi" pensò Harry. Uscì dal castello e si diresse verso la casa di Hagrid. Fece ancora qualche passo e lo vide. Se ne stava in piedi davanti alla porta scrutando qualcosa verso la foresta, aveva l'aria preoccupata.
- Ciao Harry! - lo salutò calorosamente.
- Ciao Hagrid, ti vedo preoccupato qualcosa non va? - Chiese Harry
Non saprei la foresta è più silenziosa del solito e le creature sembrano essersi allontanate da questa zona specialmente dalla fonte che c'è qua sotto. Piuttosto insolito direi. Dove stai andando così presto? -
- Al ministero ho un appuntamento con il ministro in persona. -
- Entra prendiamo una tazza di tè – lo invitò Hagrid.
- Va bene sono in grande anticipo. Grazie! - Disse entrando in casa
Harry e Hagrid stavano sorseggiando il tè quando improvvisamente divenne tutto scuro, "una grossa nuvola - pensò Harry, - strano il cielo era completamente sereno poco fa". Uscirono entrambi sulla spianata guardarono il cielo, era completamente sereno tranne sopra la casa e una parte della foresta coperto da una nuvola nerissima, le nebbie del mattino si erano concentrate sotto la casa di Hagrid nei pressi della fonte. Si alzò il vento e si sentirono delle voci, come sussurri, in una lingua incomprensibile. Improvvisamente come era sorto, il vento scemò e anche la nuvola scura si dissolse. Rimase solo una nebbiolina laddove si era concentrata un attimo prima.
- Sono anni che vivo qui – disse Hagrid – ma una cosa simile non l'avevo ancora vista, e dire che di cose strane ne ho viste! -
- Hai sentito anche tu quelle voci? - Chiese titubante Harry.
- Si ma non ho capito un accidente non conosco la lingua in cui si esprimevano – Replicò dubbiosamente Hagrid.
- Bah, ora qualsiasi cosa fosse se ne è andata, e ne approfitto per muovermi altrimenti farò tardi all'appuntamento. Ciao Hagrid! -
- Ciao Harry! -
Harry si incamminò lungo la discesa il sole era tornato e il mattino era tiepido, stava guardando gli alberi al lato del sentiero e notò che si stava avvicinando alla pozza. C'era ancora una leggera nebbiolina li intorno. All'improvviso vide un mulinello provocato dal vento alzare alcune foglie e dirigersi in direzione della pozza. Sentendosi a disagio Harry estrasse la bacchetta e andò verso la pozza proprio dove il mulinello di foglie si era diretto. Le foglie continuavano a ruotare sopra lo specchio d'acqua, Harry abbassò lo sguardo per mettere a fuoco la superficie, vide l'immagine della creatura mezzo uomo e mezza bestia nell'acqua, sentì torcersi le budella e venne tirato verso la pozza, all'improvviso ebbe l'impressione di cadere e tutto diventò buio.