Il Mondo Sulfureo
- January 28th, 2016
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- Doppio_Sguardo
Ka boom! Un tuono lacerante spense la conversazione. Boooom, booom, boom l'eco andava via via spegnendosi.
- Ne hanno catturato un altro – Disse Doppio Sguardo.
- Poveraccio, ma questa volta mi pare diverso. Mai sentito l'eco prima d'ora e questo vento ... andiamo a dare un'occhiata – replicò Tiensing.
Si inoltrarono sul crinale della montagna per raggiungere uno spiazzo antistante una grotta. Arrivarono e videro Harry svenuto. Lo scrutarono a lungo guardandosi e annuendo. Poi raccolsero il corpo e lo portarono con loro. Arrivati lo adagiarono sul pavimento di una capanna fatta di un materiale simile alla paglia e aspettarono che si riprendesse.
Harry stava lentamente ricuperando conoscenza. Si sentiva intorpidito e spaesato, estremamente debole. Faceva fatica persino ad aprire gli occhi. Rimase a lungo sdraiato ad occhi chiusi poi lentamente incominciò ad aprirli. Quello che stava vedendo era un colore giallo-ocra che pervadeva tutto il luogo. Sentì gli occhiali appoggiati alla fronte e con molto sforzo se li calò sugli occhi. Ora vedeva il tetto della casa a forma di cono sempre immerso in quell'atmosfera giallo-ocra. Continuava a sentirsi strano, debole, come se molte delle sue energie lo avessero lasciato, ora poteva muoversi un pochettino e voltò la testa verso destra. Sopra di lui c'erano due occhi vivi che lo stavano fissando uno era azzurro come il cielo primaverile l'altro arancione come un infuocato tramonto. Occhi incastonati in un volto che ricordava i nativi americani. Harry si spaventò, quello sguardo lo stava penetrando come una spada. La mano destra stava ancora impugnando la bacchetta. Raccolse tutte le forze rimaste si mise a sedere e rivolgendo la bacchetta verso lo sconosciuto lanciò la sua maledizione:
- Stupeficium! -
L'uomo non si scompose agguantò con una mano la maledizione che usciva dalla bacchetta strinse il pugno e poi lo riaprì rilasciando un bellissimo arcobaleno. Harry ancora più spaventato usò la maledizione più potente da lui conosciuta, e da lui mai usata:
- Avada Kedavra! -
Nuovamente lo sconosciuto apri la mano agguantando il lampo verde che usciva dalla bacchetta di Harry chiuse il pugno e lo riaprì. Una forte luce multicolore illumino la capanna. Con delicatezza lo sconosciuto tolse dalle mani di Harry la bacchetta.
- Benvenuto giovanotto – lo salutò con un tono molto cordiale. - In questo mondo la bacchetta non ti serve, anzi usarla è contro producente, potresti, se scoperto, correre un pericolo ben più grave di quello in cui ti sei appena cacciato. -
Dopo aver pronunciato queste parole lanciò la bacchetta fuori dalla porta Harry poté vedere la bacchetta diventare un albero di agrifoglio e una fenice che volava via in quell'atmosfera giallastra e surreale.
- Chi siete? - chiese Harry sempre più impaurito e sconcertato.
- Mi chiamano Doppio Sguardo, ovviamente avrai capito il perché – Rise – sono un prigioniero come te di questo mondo. C'è una sola differenza, sono stato catturato tramite le lusinghe e la promessa di una vita senza morte, mentre il tuo fato è stato diverso: sei stato rapito. -
- Come fai a saperlo? Come mai dici di essere stato attirato? - Chiese Harry
- Quando uno arriva in questo mondo accompagnato dal tuono significa che è stato rapito e tu sei stato accompagnato dal tuono. - Rispose Doppio Sguardo
- Il tuo tuono è stato molto particolare e mai sentito prima d'ora, per questo ti abbiamo portato qui e ti stiamo nascondendo da ... come li chiami ... ah si gli Orchi – Aggiunse Tiensing
Harry si voltò e lo vide. Era seduto con le spalle appoggiate alla parete della capanna, aveva le fattezze orientali forse della Mongolia, era tarchiato, robusto non molto alto. Indossava una camicia e un paio di pantaloni color ocra che si confondevano con il colore dell'aria ed era scalzo. Teneva le gambe ripiegate contro il petto e guardava interessato quello che stava avvenendo tra Doppio Sguardo e Harry.
- E ... voi chi siete? - Chiese un sempre più sconcertato Harry.
- Imperdonabile da parte mia non essermi presentato prima! – Rise Tiensing – Mi chiamano Tiensing Wao mio caro giovane Mago. Sai che una volta, forse mille anni fa, ero uno studente in una famosa scuola di maghi? -
Harry lo guardò con aria interrogativa e decise che dai modi e dal tono che usavano i due strani personaggi non erano una minaccia immediata. Cominciò a rilassarsi.
- Molto bene – Riprese Tiensing – meno male che ti stai rilassando temevo potessi romperti da quanto eri teso. – Risero entrambi come matti – Per rispondere alle tue domande non fatte, ecco allora la scuola di magia da cui provengo è forse la più antica; la scuola dei Monti Altai. Sappiamo che sei stato attirato qui tramite l'acqua, che è la porta di ingresso dal mondo dal quale proveniamo. Non è l'unico modo per arrivare in questo mondo, lo si può raggiungere in sogno, ed è in questo modo che noi due siamo arrivati. Abbiamo entrambi ceduto alle lusinghe della promessa di vita eterna prospettataci da queste creature ad abbiamo accettato. Accettando di vivere qui e l'averlo espresso a voce chiara abbiamo messo in moto delle forze che ci impediscono per sempre di ritornare da dove siamo venuti. In effetti siamo stati due frollocconi. – Scoppiarono a ridere entrambi.
- Ma è vero? Allora se si vive in questo mondo non si muore? - Chiese Harry
- Non è esatto, si muore, ma si vive una vita incredibilmente lunga impensabile per ogni essere umano. Pensa alla comodità: non dovrai neanche mangiare! La tua sussistenza viene fornita dall'energia che scorre in questo mondo. - Rispose Tiensing
- Come potrò tornare da dove sono venuto? - Chiese Harry
- Temo mio caro giovane ... qual'è il tuo nome? - Chiese Tiensing
- Harry, Harry Potter! -
- Temo mio caro Harry che non vi siano possibilità di lasciare questo mondo. Non conosciamo nessuno che l'abbia fatto ... tranne forse ... - Tiensing lasciò la frase in sospeso.
- Tranne? - Chiese incuriosito Harry
- Tranne Merlino – Rispose Doppio Sguardo
- Merlino non è mai ritornato nel nostro mondo. Fa parte della mia tradizione magica e risulta sparito senza aver fatto ritorno. - Disse Harry
- Lo immaginavo, se ne sarà andato in un altro. - Affermò Doppio Sguardo
- Un altro cosa? - Chiese Harry
- Un altro mondo, ovvio! - Rispose Tiensing.
Harry si sentiva ancora debole, e la sequela di avvenimenti appena successi non contribuiva ad aiutarlo. Si sentiva stanco e assonnato.
- Allora giovanotto, adesso devi dormire puoi sdraiarti su quella stuoia. - Disse Doppio Sguardo. - Cerca di riposare bene che a partire da domani cominciamo il tuo addestramento -
Harry cercò di replicare ma Doppio Sguardo con un gesto fermo della mano gli indicò la stuoia e con un tono gentile ma che non ammetteva repliche gli disse di dormire. Spossato si sdraiò e in men che non si dica cadde in un sonno profondo e privo di sogni.
Una strana luminescenza gialla riluceva nelle palpebre chiuse di Harry, sentiva il suo corpo steso sul terreno, le gambe appena piegate. Senza aprire gli occhi cercava di rendersi conto della sua nuova situazione: rapito e tenuto prigioniero in un mondo che non era il suo. Cercò di voltarsi su un fianco ma si rese conto di essere ancora debole poi risuonarono nella sua mente le ultime parole ascoltate prima di addormentarsi; "Domani cominciamo il tuo addestramento".
- Cosa mi dovrò aspettare adesso? - si chiese ad alta voce, senza aprire gli occhi.
- Buon Giorno, giovane Harry! - La calda voce di Doppio Sguardo lo stava riportando alla realtà.
- Buon Giorno – rispose Harry aprendo gli occhi.
Ora poteva vedere bene il suo "salvatore". Era un uomo di mezza età con i capelli neri, lunghi raccolti dietro la nuca. Vestiva con una camicia a quadri e un paio di pantaloni di lino chiari. Era scalzo. Le sue mani erano magre e le sue dita lunghe ed affusolate. Aveva un sorriso accattivante che poteva cambiare immediatamente assumendo un'aria severa, molto più severa di quella di Piton. Ma la caratteristica più inquietante erano gli occhi. Quello destro azzurro completamente rassicurante e comprensivo, un'occhiata da parte sua ti metteva completamente a tuo agio. Quello sinistro arancione penetrante, riusciva a scavare nella parte più intima della personalità mettendoti completamente a disagio, dava l'impressione di poter leggerti dentro come se tu fossi un libro aperto.
- Bene giovanotto incominciamo subito il tuo addestramento. Per prima cosa ti fornisco una sommaria spiegazione, per sottolineare l'importanza di quello che cercheremo di farti apprendere. Presta la massima attenzione a ciò che dico perché dalla comprensione delle mie parole potrebbe dipendere la tua sopravvivenza. E secondo ... non mi piace ripetere. - Scoppiò a ridere fragorosamente.
- Compreso signor Doppio Sguardo – Disse rispettosamente Harry
- L'universo è composto da energia, un illimitato scorrere di flussi energetici. Ogni essere percepisce questi flussi ma riesce a metterne a fuoco solo alcuni. Altri vengono abbandonati e lasciati appena fuori dalla "normale percezione". Fatto questo ogni essere in accordo con i suoi simili "interpreta" questi flussi fino ad ottenere la realtà vale a dire il mondo fisico. Ogni essere con il suo accordo continua a mantenere in esistenza il mondo fisico. Questo, per esempio, è vero per il mondo da cui provieni. Il mondo dei maghi e delle streghe ha un accordo diverso dal mondo dei babbani e vedono cose diverse da loro. La stessa cosa vale per questo mondo. La realtà e le regole vengono qui stabilite dall'accordo degli indigeni: gli Orchi. -
- Posso fare una domanda? - Chiese rispettosamente Harry
- Certo! – Rispose Doppio Sguardo sorridendo.
- Come fai a sapere dei maghi, delle streghe e dei babbani? Sono termini che usiamo dalle nostre parti. - Chiese Harry
Doppio Sguardo fece un'espressione come se fosse stato colto a rubare la marmellata, poi scoppiò a ridere.
- Vedi Harry, quei termini sono dentro di te e io li posso vedere così come vedo il tuo naso. Quando mi servono mi appaiono cosicché li possa usare. Capito? -
- Mi leggi nel pensiero? - Chiese sorpreso Harry credendo di essere un discreto occlumante.
- Non proprio; le cose a te famigliari, che mi servono, appaiono nella mia mente in modo che io le possa usare. Ma continuiamo la spiegazione. Questo mondo potrebbe essere paragonato a un formicaio. Noi siamo alla periferia del formicaio. Al centro c'è la fonte energetica di questo mondo. La fonte energetica primordiale andò persa a causa di una immane catastrofe avvenuta milioni di anni fa e gli Orchi dovettero rimpiazzarla. Come? La catastrofe provocò delle aperture tra questo mondo e il nostro, in origine i mondi erano completamente sigillati, e tramite queste aperture questi esseri scoprirono che gli abitanti del nostro mondo specialmente i maschi possedevano la stessa energia a loro necessaria. Escogitarono un mucchio di sistemi per rapire le persone e costringerle a fornire loro l'energia. Principalmente ci sono due possibilità: convincere qualcuno che si è avventurato qui in sogno a rimanere come hanno fatto con me e Tiensing, oppure rapirlo come hanno fatto con te. La differenza è che noi avendo dato la nostra parola non possiamo più abbandonare questo mondo, ma con te hanno usato un metodo molto più subdolo, ti hanno rubato l'anima e la tengono prigioniera al centro del loro "formicaio". Questo è il motivo per cui ti senti così debole. Hanno fatto un Horcrux usando la tua anima. Si sei "immortale" ma prigioniero di questo mondo. -
- Per la barba di Silente! - esclamò sorpreso e terrorizzato Harry – Che cosa posso fare? -
- Farti addestrare da noi – Rispose calmo Doppio Sguardo.
- Ok mi hai convinto. Se le cose stanno così non ho nessuna alternativa. - Disse rassegnato Harry.
- Molto bene. Ora quello che dovrai fare è recuperare la tua energia. Come? Considera che gli episodi del tuo vissuto hanno congelato parte della tua energia. Bada bene non è andata persa ma è li congelata in quegli episodi. Non si è congelata a caso ma l'hai congelata tu con decisioni e emozioni. Ricorda niente ti può succedere se, in qualche modo, non hai acconsentito. Quindi la tua impresa sarà districare questa matassa di energia bloccata. -
- Bene la spiegazione è finita. - Continuò Doppio Sguardo. - Ti assegnerò un compito. Devi compilare due liste. Nella prima elencherai tutte le azioni che hai commesso e che hanno causato un danno a te o ad altri. Una volta completata elencherai tutte le persone che hai conosciuto nella tua vita anche occasionalmente. Quando avrai finito le liste fammelo sapere, ah dimenticavo, in quel cassettone troverai carta e penna. - Doppio Sguardo indicò un cassettone appoggiato alla parete che serviva anche da divano. Poi scrutò Harry con l'occhio arancione.
- D'accordo – rispose Harry. Quello sguardo aveva cancellato di colpo tutte le domande che erano sorte nella sua mente.
Harry si sedette usando l'unica sedia di fronte all'unico tavolino presente in quella stanza, e incominciò subito a stilare la prima lista. All'inizio sembrava un compito facile, pochi episodi da elencare, ma più scriveva e più gliene venivano in mente. Passarono alcune ore e Harry era ancora li a scrivere a schiena curva su quel tavolino.
- Prenditi una pausa o diverrai gobbo peggio di Tersite. - Disse molto divertito Tiensing – Un mago gobbo? No non mi sembra il caso. Facciamo così: dividiamo la giornata. Al mattino ti occuperai delle istruzioni di Doppio Sguardo al pomeriggio delle mie. -
- Che tipo di istruzioni? - Chiese Harry
- Giovanotto se vuoi avere una sola, piccola possibilità di riottenere la tua anima devi recuperare e gestire la tua energia. Le istruzioni del mio amico ti aiuteranno a recuperarla io ti insegnerò a gestirla. -
Harry annuì con il capo.
- Per gestire la tua energia dovrai essere completamente nel qui ed ora. Con questo intendo che non dovrai pensare né al passato né al futuro. Il presente è l'unico momento che esiste ed è anche l'unico momento nel quale puoi gestire la tua energia. Ricorda ci sono solo due giorni in cui non puoi fare niente: Ieri e Domani, ma ... Oggi puoi fare tutto, dipende da te. Il primo esercizio che dovrai fare è sederti comodamente su quel masso in quella nicchia formata dalla roccia della collina, la fuori proprio di fronte alla porta, chiudere gli occhi e percepire tutto ciò che avviene. Quando riuscirai a farlo naturalmente e a lungo allora passeremo al prossimo. Tutto chiaro? -
- Si! - Rispose Harry – sembra semplice! -
Tiensing non rispose ma scoppiò a ridere rumorosamente. Harry uscì dalla stanza andò sul patio, scrutò per un lungo momento quella onnipresente nebbiolina giallastra a circa cinque metri di distanza proprio davanti alla porta della capanna c'era una nicchia. Vi entrò, era stretta ma adatta a contenere una persona seduta. La roccia era comoda e si prestava molto bene alle sue fattezze. Chiuse gli occhi e rimase seduto. Tiensing lo teneva d'occhio dall'interno della capanna. Dopo pochi minuti Harry cominciò a sentire dei crampi alle gambe e voglia di muoversi, in effetti cambiò posizione.
- Giovanotto così non va. Lascia perdere il passato rimani seduto e percepisci quello che avviene in questo momento. Solo in questo modo eviterai i fastidi provocati dal tuo corpo. Riprova! - Lo redarguì Tiensing
Riprovò le cose sembravano andare meglio, se ne accorse e pensò: "aveva proprio ragione se me ne sto seduto a percepire non sento male". Il quel preciso istante sentì una fitta penetrante alla spalla e si accorse che i suoi pensieri, la sua mente, lo avevano fregato di nuovo. Combatté la sua battaglia per tutto il pomeriggio e alla sera si sentì esausto crollando come un sacco di patate sulla sua stuoia.
Ci vollero due mesi per compilare le liste e altrettanto per riuscire a stare seduto tutto il pomeriggio ad occhi chiusi senza sentire alcun dolore. Un mattino Doppio Sguardo, che aveva sempre evitato di parlare con Harry, improvvisamente disse:
- Molto bene Harry, ora dovrai prendere la prima lista e rivivere ogni episodio che hai elencato. Dovrai per prima cosa visualizzare lo scenario in cui è avvenuto l'episodio, poi analizzerai l'ambiente, ciò che hai fatto e ciò che ti è stato fatto, le tue emozioni e le tue sensazioni, ed infine le tue decisioni prese in relazione a quell'episodio. Chiaro?
- Si professore! - rispose serio Harry. - ma in che modo? -
- Ehm Ehm – si schiarì la voce Doppio Sguardo e con tono accademico disse: - Ovviamente nello stesso modo in cui pratichi l'esercizio che ti ha insegnato il Professor Tiensing. Seduto ad occhi chiusi. -
- Benissimo! Inizio subito. - Harry si alzo ed andò a sedersi sulla "sua" roccia.
Stava calando la sera Harry aveva già rivissuto alcuni episodi della sua lista. Stava per prenderne in esame un altro quando si accorse di un fatto. Il ripercorrere questi episodi lo faceva sentire più tonico ma questa sensazione non era stabile andava e veniva. Pur non avendo formulato la domanda gli arrivò la risposta.
- Vedi Harry stai ripercorrendo le cose che non avresti dovuto fare. Tuttavia le hai commesse. Giustificare le tue azioni o dare la colpa per ciò che hai fatto significa cedere il tuo potere ad altre persone, il che vuol dire buttare la tua energia. Non importa se qualcuno ti ha fatto lo sgambetto sei tu che sei caduto. "Io sono caduto" è stato causato da te e il potere rimane a te. "Mi ha fatto cadere" è stato causato da un altro e il potere viene delegato a lui. Ricorda niente ti può succedere se, in qualche modo, non hai acconsentito. Quindi mantieni il tuo potere, mantieni la tua energia. - La voce di Doppio Sguardo era cordiale ma ferma nel pronunciare queste parole.
Harry non rispose e ricominciò il suo compito evitando giustificazioni e il dare la colpa continuando per tutta la serata e tutta la mattina seguente.
- Molto bene evitiamo l'ingobbimento. Altro esercizio: seduto come nel precedente ma con gli occhi aperti. - Disse il "Professor" Tiensing.
Harry si impegnò a fondo in questo esercizio, il poter vedere aumentava le distrazioni e rendeva più difficile "vivere il momento". Continuò giorno dopo giorno mese dopo mese sia a ripercorrere gli episodi del suo passato che a sostenere immobile fino a sentirsi a proprio agio le sette posizioni insegnategli da Tiensing. Rimase particolarmente attratto dalla chiarezza e dalla precisione che i suoi ricordi acquisivano. Cominciò anche ad essere più obiettivo e responsabile riguardo ad esperienze ed azioni che aveva sempre considerato ineluttabili. Con sua grande sorpresa si sentiva più forte e più ottimista, la debolezza che quel luogo provocava in lui andava via via diminuendo. A volte, mentre respirava, sentiva l'energia ritornare nel suo corpo, facendogli diventare i muscoli caldi e gonfi. Completate le sette posizioni, Tiensing incominciò ad addestrarlo in un'arte marziale simile al Kung-Fu. "Applicati con molto impegno, Harry, ciò che ti sto insegnando non è solo un modo di combattere ma è il metodo più efficace che io conosca per far scorrere la tua energia." Gli disse un giorno Tiensing.
Passarono alcuni mesi, Harry si sentiva sempre meglio e capace di fare circolare l'energia recuperata nel suo corpo. Il clima in quel luogo senza stagioni, era costantemente di bel tempo, qualche volta pioveva ma era un fatto raro. Ormai la lista delle persone era giunta quasi al termine Gli rimanevano i suoi genitori e Voldemort lasciati per ultimi come richiesto da Doppio Sguardo. Nell'esaminare i suoi genitori, i pochi ricordi, per sentito dire, che aveva, incocciò in quello della lettera letta nella stanza di Sirius, scritta dai suoi genitori. Il ricordo era così reale da poter affermare senza essere smentiti che Harry la stesse leggendo proprio in quel momento: "Caro Felpato, grazie e grazie ancora per il regalo di compleanno di Harry! È sempre stato il suo preferito. Solo un anno e già riesce a capire e a prendere una scopa giocattolo; sembra così felice. Ti invio una foto così lo puoi vedere. Sai quell'oggetto riesce ad alzarsi soltanto di due piedi da terra ma lui ha spaventato il gatto e ha rotto un orribile vaso che Petunia mi ha mandato per Natale (niente rimpianti qui). Certo, James pensava fosse divertente, dice che sarà un ottimo giocatore di Quidditch ma abbiamo dovuto riporre tutti i soprammobili e assicurarci di tenere un occhio su dove va." Un sorriso si stampò sul volto di Harry ora poteva ricordare il volo sulla scopa giocattolo e il rumore del vaso che si rompeva in mille pezzi. Fu un episodio particolarmente significativo che aprì la porta chiusa ermeticamente verso i ricordi della prima infanzia e dei momenti, pochi, felici vissuti con i suoi genitori. Ripercorse anche la sua prima visita a Hogwarts portato da sua madre per incontrare il professor Lumacorno, il professore di pozioni e caro amico di Lily, e il caloroso saluto che lei ricevette da Piton, la qual cosa irritò Harry. Questi episodi sepolti nel profondo della sua mente riaffiorarono come se si fosse stappata una bottiglia di chinofrizz e non poteva fare a meno di notare quanto lo avessero indirizzato verso le sue "naturali inclinazioni": il volare sul manico di scopa o l'insofferenza verso Piton. Continuò a rivivere gli episodi della sua prima infanzia fino ad arrivare al fatidico momento in cui Voldemort irruppe nella sua casa e uccise i suoi genitori. Riesaminò l'episodio, con una serie di sentimenti che lo fecero passare dalla felicità più assoluta fino a una disperazione totale.
Si sentì bussare, Lily andò ad aprire sentendosi al sicuro avendo appena nominato un Custode Segreto che avrebbe protetto la casa da Voldemort. Era infatti Peter Minus il Custode Segreto che stava facendo loro visita.
- Ciao Codaliscia! – Lo salutò Lily
- Ciao! Sono venuto ad avvertirvi che stasera potreste essere in pericolo. Si dice che Tu-Sai-Chi abbia scoperto il modo di superare la protezione fornita dal Custode Segreto. -
Disse tutto di un fiato Codaliscia, con una voce più stridula del solito e con la testa chinata a fissare il pavimento. Non guardava in faccia Lily e nemmeno James che stava raccontando la fiaba del calderone senza fondo ad Harry. Era estremamente imbarazzato e non aspettò nemmeno la replica di Lily. Sembrò che improvvisamente la terra bruciasse sotto i suoi piedi.
- Ora devo andare, state in guardia!.-
Senza aspettare alcuna risposta uscì e si dileguò nel buio. Passarono alcuni minuti James aveva terminato la fiaba ed Harry si era quasi addormentato. Lily gli stava rimboccando le coperte quando la porta di entrata cadde di colpo con uno schianto secco e sulla soglia si stagliò la sinistra figura di Voldemort. James si buttò di lato cercando di raggiungere il mobile dove aveva appoggiato la sua bacchetta. Mentre Lily prese in braccio Harry e lo strinse al petto per fornirgli la massima protezione possibile. James non fece in tempo a raggiungere la bacchetta che un fascio di luce verde lo investì, cadde esanime sul pavimento. Voldemort si voltò verso Lily le puntò la bacchetta e disse:
- Metti giù il marmocchio! -
Lily non rispose gli diede le spalle e strinse ancor più forte Harry al suo petto. Teneva la sua bacchetta nella tasca della gonna, dove l'aveva appena riposta in caso che l'avvertimento di Codaliscia corrispondesse al vero. Voldemort esitò, Lily appoggiò Harry nel suo lettino, estrasse la bacchetta e la puntò verso la sinistra figura. Non fece in tempo a lanciare la sua maledizione. "Avada Kedavra" il fascio di luce verde colpì in pieno Lily e rimbalzò. Si allargò formando un imbuto e si rivolse contro Voldemort. Venne investito dalla sua stessa maledizione, Harry vide un pezzo di luce nera come un ombra staccarsi da Voldemort che stava dissolvendosi, dirigersi verso di lui, sentì una botta sulla parte destra della fronte e un bruciore insopportabile. Una profonda disperazione e un immane senso di impotenza lo assalì, scoppiò a piangere irrefrenabilmente. Poco dopo arrivò Piton vide la scena, si accovacciò abbracciando il corpo di Lily piangendo e disperandosi. Poi chiamò Silente con un incantesimo di richiamo, il professore arrivò subito:
- Vieni Severus – disse prendendo in braccio Harry – ormai qui non possiamo fare più niente. Ora l'unica cosa è provvedere affinché il ragazzo possa crescere sano e salvo. Manderò Hagrid a prenderlo per portarlo in un luogo sicuro. Andiamocene. - Lasciò delicatamente il bambino nel suo lettino dicendogli di dormire tranquillo.
Si smaterializzarono, lasciando la casa di Godric Hollow dove si era svolto il dramma che avrebbe segnato la vita di Harry.
Ripercorrendo questo episodio non poteva fare a meno di notare come tutti i suoi scontri con Voldemort erano già stati decisi come conseguenza di questo fatto. "E' proprio vero che il destino lo decidiamo noi." pensò Harry sentendo che le emozioni provate per tanto tempo a causa di questo brutale assassinio lo avevano abbandonato lasciandogli solo il ricordo nudo e crudo.
Questo episodio fu la chiave che permise ad Harry di affrontare Voldemort sia nel passato sia adesso ripercorrendo tutte le volte che aveva avuto a che fare, direttamente o indirettamente, con lui. Nell'esaminare questi episodi non poté fare a meno di notare come l'infanzia di Tom Riddle fu infinitamente peggiore della sua. Costretto a vagare da un orfanotrofio all'altro, evitato da tutti per i suoi poteri, era cresciuto con una voglia di affermarsi frammista ad un odio verso il resto delle persone. La "pozione" che avrebbe creato il mago più potente e più cattivo che la storia ricordi.
Ci vollero un paio di settimane per ripercorrere tutti gli incontri-scontri con Voldemort ma alla fine Harry si sentì completamente ristabilito. Ormai tutto era andato a posto dentro di lui, si sentiva in pace e in armonia con le persone che avevano fatto parte del suo passato. Niente più rimpianti o aspettative da riporre in qualcuno. Era nata in lui una grande fiducia che lo portava ad accettare qualsiasi cosa il futuro gli avesse riservato senza timori o attese. Poteva capire come mai, a volte, i comportamenti delle persone sembrino bizzarri, vedi la fuga e il ritorno di Ron quando erano alla ricerca degli Horcrux e come il deluminatore di Silente avesse funzionato. Infatti si basava sull'energia bloccata nei ricordi di Ron e poteva accedere a questa sbloccandola. Il ricordo di Hermione aveva permesso al deluminatore di illuminargli la strada del ritorno.