17,33 - Giardino
PG:William Charm, Angel Pat

Ascoltai attentamente il racconto di William. Abbassai lo sguardo.
"Le mie sorelle?" chiesi. "Hanno reagito come avrebbe fatto qualunque altra sorella. Se mi vedevano in giro e i loro amici mi riconoscevano, facevano di tutto per cambiare strada. Oppure negavano che io fossi loro sorella. Non sono mai stata apprezzata. Dalla mia nascita mi hanno sempre vista come un insetto pericolosissimo!" Ero arrabbiata per quel ricordo ma parlarne con Will mi faceva sentire bene.
"L'unico regalo che ho mai ricevuto da loro è stato un braccialetto con scritto il mio nome. L'ho buttato via! Ti chiederai perchè ma è molto semplice capirlo... non era fatto con il cuore. Sara se ne è andata addirittura in Italia per stare lontana da me!" Ricacciai indietro le lacrime e continuai:
"Qui nella scuola ho una cugina. Si chiama Angel Pat ed è del primo anno. Forse non ti interessa ma guardandola mi sembra di vedere me stessa!" Alzai leggermente la testa e guardai Will. Era silenzioso. Questo mi fece molto piacere.
"In lei vedo me stessa perchè... non credere che io sia un angioletto! Io l'ho sempre trattata male! L'ho evitata tante volte! Non l'ho trattata come una cugina, bensì come un mostro spaventoso!" mi alzai di scatto e tirai un pugno all'albero vicino a noi. Non mi feci male, no. Ero bravissima in lotta libera. Ma il dolore che provavo nel cuore era molto più forte. Sorrisi a William.
"Scusa! Ho degli scatti orribili, lo so! Non riesco a controllarmi. Sai, ho fatto lotta libera!" Ridacchiai.
"Sai, io detesto il mondo Babbano. E' difficile vivere in quel mondo freddo e buio! Qui, con una bacchetta, puoi fare tutto ciò che vuoi!" Mi posizionai davanti a William e, senza volerlo arrossii, ma non mi spostai da lì.
"Sei proprio sicuro di voler imparare la pallavolo? Guarda che io sono terribile!" Sorrisi e mi scostai.
*E' lui che mi da i brividi o è che ci separa la distanza di un soffio?* mi chiesi, rossa come un peperone.

Alexandra Joy,
IV anno, Grifondoro