18, 12 – Lago

Eravamo vicinissimi. Nessuno dei due si mosse per qualche minuto; nessuno dei due voleva fare la prima mossa…o forse Valenty non sapeva cosa fare? Eppure mi era parso di capire che fosse una rubacuori.
Io esitavo perchè c’era qualcosa di strano, che non quadrava, qualcosa di nuovo a cui non avevo mai fatto caso. Sentivo il battito del mio cuore, batteva forte.
Cercai di convincermi che fosse solo un impressione dovuta al silenzio che c'era attorno a noi, ma non ci fu nulla da fare, era troppo forte il battito.
*Non è possibile!* Mi allontanai quasi di scatto dalla ragazza, con una mano sul cuore e l’altra sulle labbra. *N-non è possibile!!! Non sta succedendo a me…*
Due cose stavano accadendo in quel momento: uno, stavo per avere un attacco di cuore, a soli quattordici anni mi sembrava un po’ improbabile, ma non si può mai sapere; due, il mio cuore batteva per…l’emozione.
Ero quasi inorridito da me stesso, anzi, spaventato. Ero stato così sicuro di me, da non pensare che mi potesse capitare una cosa del genere.
“Valenty, s-scusa io devo…devo…devo scappare, mi sono ricordato di una cosa importante…ci vediamo alla festa ok?...” la guardai dispiaciuto e mortificato “perdonami” sussurrai senza farmi sentire da lei.
Mi voltai e mi poggiai ad un albero per riprendere fiato…*cosa diamine mi succede?!?* non mi riconoscevo più…

Andrew Parker,
IV anno, Grifondoro