10,05 – Sala Grande

Ero rimasto solo in sala grande e poiché mi annoiavo a morte, uscii. Come avevo previsto, Vea non sarebbe stata una preda facile da avvicinare.
Per un momento avevo avuto l’impressione che volesse scherzare con me...instaurare un dialogo...la cosa mi aveva fatto piacere, ma restai con i piedi e i pensieri ben saldi nella realtà: non ero tipo da instaurare un’amicizia così spiritosa, con una ragazza con cui ci volevo provare.
Non avevo la minima idea di quello che avrei fatto in quelle ore in cui non avevo lezione. Se fossi arrivato la sera prima come tutti, mi sarei messo d’accordo con qualcuno che aveva le mie stesse ore libere...invece ero lì, tutto solo...camminavo lentamente guardandomi attorno, senza trovare anima viva *possibile che abbiano tutti lezione stamattina?!?*.
Avrei potuto dare fastidio a Vea, ma preferii dare un po’ di distacco tra un corteggiamento e l’altro.
Arrivai accanto al portone della scuola e udii un urlo...sembrava che qualcuno fosse molto arrabbiato. Mi fermai e cambiai traiettoria, dirigendomi verso l’uscita del castello. Guardai bene intorno e vidi una figura dinnanzi a me...era un ragazzo che trasportava a mano, un calderone...e guardandolo meglio mi accorsi di conoscerlo.
“Dominic!” urlai, andandogli incontro. Era uno dei pochi ragazzi di cui sopportavo la presenza. Arrivai accanto a lui sorridendo, ma non appena gli fui vicino, fui assalito da una puzza incredibile di letame.
Misi una mano sulla bocca, coprendo anche il naso “Oh per Merlino! Ma cos’è questa puzza!?!?”
Notai dal volto di Dominic che non doveva essere stata piacevole la mia reazione.
“Ciao! Come Stai...che cosa succede?!?” gli chiesi ancora, facendo qualche passo indietro: quella puzza mi nauseava, avrei potuto vomitare da un momento all’altro.

Andrew Parker
IV anno, Grifondoro