1 settembre - un anno movimentato

18,10 - corridoio del treno


La frenata per poco non mi aveva fatto fare il terzo capitombolo della giornata. La ragazza che avevo di fronte era fuggita afferrando i suoi bagagli.
*E se decidesse di non dirmelo?* pensai.
Restai impalato lì per un bel pezzo, finchè la voce di Justine non mi fece sussultare. Aveva giurato di dirmelo, ed ero sicuro che l'avrebbe fatto.
Sospirai dunque, correndo verso il mio vagone. La mia divisa, mi accorsi, mancava di un componente.
*La cravatta!* pensai, battendomi una mano alla fronte.
Velocizzai dunque la mia andatura, e per poco non andai a sbattere contro una fila di scolaretti del primo anno tutti emozionati.
Scavalcai la carovana folle e mi diressi verso il vagone con la scritta "n.15" in belle lettere dorate a rilievo sulla porta.
La spalancai, raggiuntala, e mi fiondai dentro ansimante. Soul guardava fuori dal finestrino, allegra, e Vea era seduta sul suo sedile. Sorrisi alla sua vista.
Entrambe si voltarono quando mi sentirono arrivare, ma non dissero niente, semplicemente mostrarono un'ansiosa aria interrogativa.
"Tranquille, è tutto risolto" dissi. Non ero sicuro di aver detto la verità, ma per adesso l'unica cosa importante era sbrigarsi.
Corsi dunque verso d Vea, e raggiuntala, le sussurrai:
"Dobbiamo andare! Justine mi ha detto di prendere una carrozza esclusivamente per noi tre." dissi tutto d'un fiato "Deve spiegarmi una cosa. Dice che tu conosci il suo 'segreto'."
Lei annuì, poi afferrò i suoi bagagli, e io i miei. Insieme a questi la gabbietta con il mio Arnold, che dormiva beato, e la stessa cosa fece Vea con il suo Cagliostro. Così, afferrata la cravatta dal pavimento e indossatala, mi diressi verso l'uscita del vagone. Porsi un sorrisone a Soul. Sapevo cosa stava succedendo tra lei e Will, era fin troppo chiaro. Lei mi contraccambiò, afferrando anch'essa i suoi bagagli, pronta ad uscire.
*E Bri? Dove siederà?* mi chiesi.
Nel frattempo, camminando, io e Vea avevamo raggiunto la scaletta del treno. Scesi dunque, facendo attenzione ai bagagli ed al mio gufo, e aiutando la mia compagna di viaggio a scendere i suoi.
Mi voltai dunque per osservare il paesaggio. Intorno al castello aleggiava l'ombra della sera, ed ogni cosa era ricoperta dalla rugiada. Aveva smesso di piovere. Sorrisi, a quella visione, e poi feci una cosa che mai mi sarei sognato di fare. Mi voltai verso Vea, e le porsi una mano. Lei l'afferrò, titubante, e sempre trascinando i nostri bagagli, ci dirigemmo verso le carrozze a noi riservate. Qualcuno ci stava già aspettando..



Mike Lanon
V anno, Grifondoro